Segnali di trading

Segnali di trading: la giungla della consulenza online

Segnali di trading su azioni, Forex, fondi tradizionali ed ETF, opzioni, opzioni binarie, futures. Decine, centinaia di siti che offrono servizi di invio segnali di trading via mail, sms, whatsapp, social network. Strategie di trading sistematiche e discrezionali al servizio degli utenti per pochi euro al mese. Come valutare tutto ciò? Di chi fidarsi? Cosa si deve sapere per decidere? Su quali strumenti affidare il futuro delle proprie finanze?

Scelte difficili, non si discute. Perché ormai quello dei segnali di trading è diventato un business attraente per molti, e in mezzo a tanti servizi professionali si annidano tanti servizi di incapaci, o peggio di truffatori.

Segnali di trading: quali sono le tipologie di utenti potenziali

Ci si potrebbe chiedere quale possa essere l’utenza delle newsletter di segnali di trading. Personalmente ritengo vi siano diverse tipologie di persone potenzialmente interessate: in primis quelle che pensano di potersi arricchire in poco tempo e senza sforzo, certo, vittime perfette per i tanti servizi truffaldini diffusi oggi in rete; ma non solo. Ci possono essere anche coloro che cercano di imparare a fare trading seguendo l’operatività di chi già lo fa di mestiere, magari mentre studiano e si applicano nella ricerca di qualcosa di efficace per conto proprio. Un’altra tipologia è quella di coloro che sanno che il trading di successo è soprattutto diversificazione: di strumenti, mercati, geografie e anche strategie, quindi sacrificano qualche decina di euro al mese per acquistare strategie impacchettate da affiancare alle proprie, magari strategie che producono segnali di trading su mercati o strumenti sui quali loro non sono ferrati, ma che sanno di dover inserire in portafoglio per diversificare il rischio.

Ci possono essere anche persone che acquistano segnali di trading di terzi perché dopo aver tentato di operare in autonomia si sono rese conto di non riuscire ad ottenere risultati degni di nota. Molti individui perdono denaro nel trading, ma molti altri vedono il proprio conto oscillare in positivo e negativo senza tregua, senza riuscire mai a prendere definitivamente la direzione del profitto.

Segnali di trading: è bene conoscere i rischi cui espongono

Quali sono i rischi dei servizi di segnali di trading? Il primo, quello più scontato, ovviamente, è che si acquistino servizi perdenti, che invece di produrre utili portano inesorabilmente a perdite progressive. In questo senso è fondamentale disporre di strumenti di valutazione per poter indagare se le fasi negative subite possano essere il risultato di strategie errate o piuttosto semplicemente di momenti avversi di mercato. Situazioni radicalmente diverse, che devono portare a valutare in modo radicalmente diverso i risultati dei segnali di trading acquistati, nonché del trader che li ha forniti.

Un altro rischio che bisogna prendere in considerazione è quello che possa risultare difficile replicare fedelmente l’operatività di chi fornisce i segnali di trading: se il servizio di invio dei segnali stessi è lento e inefficiente può capitare che le informazioni in merito alle operazioni da fare arrivino in ritardo, quando ormai non è più possibile operare nella maniera consigliata (per i nostri segnali di trading de L’Indipendente di Borsa potete cliccare qui segnali di trading ). Ma può anche capitare che i segnali di trading siano troppo frequenti durante una giornata, rendendo di nuovo difficile per chi li segue adattarsi allo stile operativo di chi fornisce il servizio.

Può capitare anche che le strategie che generano i segnali di trading richiedano una esecuzione immediata degli ordini per rispettare le regole operative; in simili casi chi acquista un servizio di segnali di trading e durante il giorno svolge una attività che non gli permette di essere immediatamente reattivo potrebbe trovarsi in seria difficoltà.

Può anche darsi che la comunicazione dei segnali di trading non sia chiara, in tutto o in parte, e che quindi chi riceve le indicazioni operative possa trovarsi in difficoltà nell’interpretarle e implementarle.

Segnali di trading: una competenza minima di base è altamente consigliata

In questo senso non si può pensare di acquistare servizi di segnali di trading senza saper distinguere le varie tipologie di ordini, capire cosa significhi, ad esempio, un ordine stop limit, o saper distinguerlo da un ordine di stop loss. La terminologia dei trader è ormai perfettamente alla portata di chiunque, quindi non si può pensare di poter gestire una operatività dettata da terzi se non si conoscono appieno i termini operativi che potrebbero essere utilizzati da chi invia i segnali di trading.

Un’altra criticità con cui si deve essere preparati a fare i conti è quella psicologica: può risultare molto difficile, a volte, seguire ciecamente l’operatività consigliata da qualcun altro. E in questo senso è altamente consigliabile operare con un bagalio culturale minimo di base sull’argomento, nonostante l’avere competenze in questo campo possa portare a non essere d’accordo con i segnali di trading ricevuti da terzi, soprattutto quando la propria interpretazione del mercato sul quale si riceve il segnale non è concorde con quella che ha portato al segnale stesso. Pensate, per fare un esempio banale, alla difficoltà che potreste incontrare nel dover inserire un ordine di acquisto su uno strumento sul quale la vostra opinione è che il prezzo sia destinato a scendere! Seguire segnali di trading di terzi senza porsi dei dubbi quando le proprie competenze portano a visioni discordanti con quelle che generano i segnali stessi può rendere la vita assai difficoltosa (per i nostri segnali di trading de L’Indipendente di Borsa potete cliccare qui segnali di trading ).

Ma del resto non è pensabile poter seguire ciecamente un servizio di segnali di trading senza avere la benché minima cultura nel campo del trading stesso.

Segnali di trading: quali alternative all’operatività diretta

La tentazione che può venire in questo caso è quella di affidare la gestione del proprio conto corrente ad un trader, in modo da eliminare completamente la componente emozionale, lasciando fare tutto a qualcun altro, lo stesso soggetto che eroga i segnali di trading. Qui si entra in un campo delicato, vietato, tra l’altro, dalla normativa italiana, che non permette a soggetti privati, ancorché competenti, seri ed affidabili, di gestire direttamente denaro in conto terzi.

Si sta quindi diffondendo un sistema alternativo per permettere a chi desideri seguire i segnali di trading di terzi di farlo senza complicazioni di tipo emozionale, oppure dovute a sovrapposizioni scomode con la propria attività lavorativa: quello che consiste nell’affittare programmi che operano autonomamente sul proprio pc, i cosiddetti trading robot.

Questi algoritmi automatici possono incorporare al loro interno strategie di vari tipi, così da poter generare segnali di trading su più mercati e strumenti e gestirli in modo autonomo, efficiente e rapido. Prodotti perfetti per chi fosse intenzionato all’acquisto di servizi di segnali di trading su strumenti differenti, con poco tempo a disposizione per seguire i mercati e mettere in opera le operazioni nel momento in cui vengono suggerite.